Nella Pianura Padana e lungo il bordo prealpino gli acquiferi sono sottoposti a rilevanti oscillazioni piezometriche per l’afflusso in alcuni periodi dell’anno di rilevanti contributi idrici dalle aree circostanti. Tale incremento è in buona parete determinato da quello delle nuove abitazioni in alcuni centri urbani periferici alle grandi città, nei quali i sistemi di smaltimento fognario non si sono sufficientemente rinnovati. Di conseguenza in queste aree si sviluppano dissesti idrogeologici (frane, alluvioni, impaludamenti) che producono seri danni. Intento di questo studio è quello di esporre in quali circostanze la struttura idrogeologica favorisce l’eccessiva convergenza di acque sotterranee nei punti vulnerabili al dissesto, e quali rimedi si possono contrapporre in modo da evitare l’insorgenza di nuovi problemi con costi proporzionati alle necessità dei siti. Si è chiarito nel corso dello studio che è possibile stabilire agevolmente indici di convergenza che sono in grado di permettere di classificare l’esposizione a questo fenomeno in base alla ricostruzione della piezometria regionale, a partire da ben note relazioni analitiche.
Infine si sono indicati alcuni casi , in parte risolvibili con relazioni analitiche e in parte con modelli matematici, nei quali la struttura idrogeologica espone in modo particolare il territorio agli effetti della convergenza del flusso, con una consistente accentuazione della propensione al dissesto e al franamento delle sponde anche su vaste estensioni di territorio.
L’ampiezza delle fasce di terreno allagabile in Lombardia, in particolare in queste zone di convergenza di flusso, testimonia una delle più visibili conseguenze di questo stato di cose.
D’altra parte queste strutture idrogeologiche, alle quali affluisce il contributo di aree periferiche molto estese, hanno creato notevoli riserve idriche dotate di notevole persistenza anche in periodi assenza di precipitazioni, costituendo coì vere e proprie aree di riserva di emergenza per le riserve idriche regionali.
In the Po Valley and along the pre-Alpine edge, the aquifers are subjected to significant piezometric oscillations due to the influx of significant water contributions from the surrounding areas in certain periods of the year. This increase is largely determined by that of new homes in some urban centers on the outskirts of large cities, in which the sewage disposal systems have not been sufficiently renewed. As a result, hydrogeological disruptions develop in these areas (landslides, floods, swamps) which cause serious damage. The aim of this study is to expose in which circumstances the hydrogeological structure favors the excessive convergence of groundwater in points vulnerable to instability, and which remedies can be counteracted in order to avoid the onset of new problems with costs proportionate to the needs of the sites. The research demonstrates that it is possible to easily establish convergence indices which are able to allow the exposure to this phenomenon to be classified based on the reconstruction of regional piezometry, starting from well-known analytical relationships.
Finally, some cases have been indicated, partly solvable with analytical relationships and partly with mathematical models, in which the hydrogeological structure particularly exposes the territory to the effects of flow convergence, with a consistent accentuation of the propensity to instability and landslide banks even over vast expanses of territory.
The width of the bands of floodable land in Lombardy, particularly in these areas of flow convergence, testifies to one of the most visible consequences of this state of matter
On the other hand, these hydrogeological structures, to which the contribution of very large peripheral areas flows, have created significant water reserves with notable persistence even in periods of absence of precipitation, thus constituting real emergency reserve areas for regional water reserves.
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